Lifestyle Zero Waste

Zero Waste – i miei primi passi sostenibili

zero waste

Zero Waste. Quante volte ci siamo imbattuti in queste due parole senza saperne il reale significato? Io innumerevoli volte. Perchè alla traduzione letterale dall’inglese ( ovvero Zero Rifiuti ) è facile arrivarci, un pò meno semplice è capire come attuarlo.

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Zero waste” è uno stile di vita che punta a non produrre rifiuti e di minimizzare quelli che possono essere riciclati. Si tratta di uno stile di vita più ecocompatibile, che punta ad eliminare il bisogno di discariche e inceneritori. Il motto di Zero Waste è infatti “rifiuta, riduci e riusa”. Ovvero, rifiuta tutto ciò che non ti serve, riduci i tuoi sprechi, ricicla e riusa quello che puoi.

Come sapete anni fa mi sono approcciata alla cosmesi naturale, e questo mi ha portata inevitabilmente ad avere una maggiore attenzione anche per la tematica ambientale. E per questo ho deciso di mettere in atto tutta una serie di azioni che creino meno impatto possibile a livello ambientale. Non basta scegliere i prodotti ecosostenibili, serve anche fare delle scelte su tutto ciò che utilizziamo.

Oggi vi racconto i miei primi, piccoli passi.

Zero Waste. Cosa posso fare?

Vivere Zero Waste può sembrare difficile, ma da qualcosa si può iniziare. Piccoli passi, che fatti da tutti possono veramente fare la differenza. Come riempire la brocca d’acqua invece di mettere a tavola la bottiglia acquistata al supermercato, oppure utilizzare le buste di tela per fare la spesa invece al posto dei sacchetti di plastica. Piccole, piccolissime cose, che però fanno veramente la differenza.

Uno dei primissimi passi che ho fatto è stato quello di abbandonare i normali assorbenti a favore della coppetta mestruale. Si è stimato che nel corso di una vita ogni donna utilizzi all’incirca 17.000 assorbenti, fra interni ed esterni. Parliamone! 17.000 è un numero incredibile, e pur volendo tralasciare l’impatto economico ( giusto per chi volesse proprio approfondire ecco un piccolo calcolo : mediamente un pacco da 12 assorbenti costa circa 2,5 euro che moltiplicato per 1400 – ovvero il numero di pacchi – produce un totale che supera i 3500 euro!) Una coppetta può durare fino a 10 anni, il costo si aggira fra le 15 e le 30 euro. Ma pensiamo all’aspetto ambientale. 17.000 è il numero di assorbenti che servono ad un’unica donna. Provate ad immaginare questo numero moltiplicato per tutte le donne sulla Terra, e poi ricordatevi che gli assorbenti usa e getta non possono essere riciclati. Alle conclusioni ci si arriva facilmente. La coppetta #viserve. Inoltre io la trovo pratica ( molto più degli assorbenti ), comoda e non tornerei mai più indietro. Utilizzo quella di Lamazuna e la consiglio praticamente a tutti!

Con una media di circa 300 spazzolini per i denti nel corso della vita – tutti rigorosamente in plastica – per ogni persona vivente, anche qui ci rendiamo conto facilmente che i rifiuti prodotti e non riciclabili sono davvero tantissimi!
La svolta arriva con lo Spazzolino 100% in bambù (manico e setole) , totalmente biodegradabile e compostabile.
Il bambù è la pianta con il miglior rapporto di resa legno per ettaro e non ha bisogno di fertilizzanti per la coltivazione, risultando quindi una pianta sostenibile per l’ambiente. Non contiene parti in plastica, quindi può essere interamente riciclato! Io utilizzo da un pò quello di Tea Natura e ve lo consiglio, ma in giro se ne trovano tantissimi, di molte marche e di tutti i prezzi.

Image Credit : Sumboom

Anche i dischetti struccanti sono stati per anni una spina nel fianco per me, fino a quando non ho scoperto i pannetti in microfibra ( i primi che ho utilizzato sono stati quelli di Glov e Human&Kind ) per poi arrivare ai veri e propri pad. Ne ho di diversi tipi e di diverse marche- Lamazuna, Les Tendances d’Emma, Beauty Things Handmade – e non tornerò mai più indietro.
Per il tonico non mi servono, perchè lo vaporizzo direttamente sul viso, mentre sono assolutamente perfetti per la rimozione del make up, sia con il burro struccante, che con le acque micellari o latte detergente. Si utilizzano, si lavano e si riutilzzano. Semplice no?

image credit : etsy

E’ in arrivo la bella stagione, quindi via libera a gonne e vestiti leggere e gambe bene in vista. Questo significa che lo step della depilazione non può essere saltato, come invece si faceva in inverno. Ed anche qui ho optato per un metodo meno inquinante, ovvero l’epilatore. Dopo anni di ceretta alternata al Silk Epil ho deciso che l’epilatore è la scelta migliore, perchè a fronte di un minimo investimento consente di essere utilizzato infinite volte. Ho appena rottamato il mio vecchio Silk Epil 2270, dopo quasi 20 anni di onorato servizio, e l’ho sostituito con il Silk Epil 9. Gli auguro di fare almeno gli stessi anni del precedente! Dal punto di vista dell’impatto ambientale posso dire che lo preferisco alla ceretta perchè, ovviamente, non produce rifiuti, che è esattamente l’obiettivo a cui tendo per il Zero Waste.

Image credit : feathersandbrushes.ch

A #villavanessa ho completamente abolito – e già da un sacco di tempo – l’utilizzo di piatti e bicchieri di plastica, che non solo non mi piacciono a livello estetico, ma sono anche difficili da smaltire. Ben vengano i tradizionali piatti e bicchieri da lavare dopo i pasti, anche quando si è tanti. Non so voi, ma a me una tavola ben apparecchiata fa sempre piacere, ma quando si pranza al lavoro o a scuola diventa difficile. Io per il pranzo fuori casa ho risolto, acquistando una lunchbox della Monbento. Altro che la classica schiscetta! Questa è in polipropilene senza BPA/BPS, riciclabile al 100% e riutilizzabile all’infinito. La mia è rosa, quadrata e a due piani, così posso organizzarmi al meglio per i pasti. Va in frigo, in microonde e si lava in lavastoviglie. Che altro chiedere?

Image credit : Monbento

Sempre in ambito lifestyle ho deciso di non acquistare più i bicchieroni di carta usa e getta ( tipo quelli di Starbucks per intenderci ). Prima li utilizzavo ogni mattina nel tragitto casa/lavoro per gustarmi il mio thè o la mia tisana. Da due anni invece utilizzo la Keep Cup, una tazza polipropilene senza BPA/BPS, riciclabile al 100%. Il fatto che si possa riutilizzare infinite volte me la fa amare, e vi garantisco che la mia dopo 2 anni è ancora perfetta!

Image credit : Mr.Wonderful

Per ridurre lo spreco di plastica ho detto addio anche alle bottigline di acqua da acquistare al bar o al supermercato. Gli ho preferito una bottiglia termica riutilizzabile, da tenere sempre in borsa e riempire all’occorrenza. Soprattutto ora che sta arrivando l’estate rappresenta un’ottima alternativa, anche perchè l’acqua ( o le tisane ) resta fresca tutto il giorno!

Image credit : Mr.Wonderful

Questi sono i miei primi timidi passi verso uno stile di vita più sostenibile. Avete suggerimenti per migliorare ancora? Ditemelo nei commenti!

(5) Commenti

  1. Marta Social Beauty dice:

    Ciao Vane, anche io nel quotidiano ho queste attenzioni, ma mi piacerebbe eliminare i fazzoletti di carta e la plastica alimentare (pellicola e bustine) e convincere anche la famiglia a seguirmi!

  2. Rita dice:

    Per quanto mi riguarda, il mio zero waste si traduce soprattutto nel cercare, il più possibile, di eliminare la plastica dei detersivi: i contenitori sono enormi e, avendo la raccolta differenziata porta a porta, tenermi tutta quella plastica in casa è, come dire, ingombrante 🙂 Non sono riuscita a farlo con la candeggina delicata, ma tutto il resto sì: acquisto le ricariche e via!

  3. Domanda da profana: i dischetti vanno bene per il bifasico? E devo lavarli ogni volta? Perché così consumo più di acqua che di dischetti, aiuto!! Ora uso un pannetto per il viso e per rimuovere l’unto del bifasico dagli occhi, ma applicare l’olio direttamente lì mi turba un po’!

    1. Vanessa dice:

      Si Sara, vanno benissimo per il bifasico. E ti garantisco che quelli di Beauty Things si lavano alla velocità della luce. Basta un pochino di detergente delicato o sapone di marsiglia e tornano nuovi e pronti per la serata seguente. In alternativa puoi pensare di prenderne un kit in modo da averne sempre puliti, e poi una volta a settimana li butti in lavatrice =)

  4. Ciao Vane! Bellissimo post ed ottimi consigli. Ormai anch’io mi sono convertita da anni alle buste di tela per la spesa e alla bottiglia termica per l’acqua. E’ stato un vero e proprio investimento. I bicchieri ed i piatti di plastica li utilizzo veramente di rado: se capita un paio di volte l’anno è già tanto.
    Per gli assorbenti mi viene difficile ancora passare alla coppetta mestruale, ma potrei valutarla in futuro.
    Altre cose che faccio ad esempio sono preferire i cosmetici in formato barattolino riutilizzabile per metterci altre cose dentro (tipo i vasetti di Volga sono ottimi e carini). Stessa cosa per le jar di yankee candles.
    In fatto di abiti ho anche modificato il mio approccio: non mi faccio più prendere la mano dagli sconti, ma acquisto solo quello che sta davvero bene e che sono certa utilizzerò. Gli abiti che non uso più li regalo ad un’amica di mia madre che li spedisce in Africa o li usa per sé. In questo modo so che faccio anche felice qualcuno che magari non può permetterseli. Se può servirti ti consiglio di dare un’occhiata al canale di Carotilla, perché in fatto di abbigliamento sostenibile è veramente preparata 😉

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