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Io e il mio corpo: un rapporto complicato

Raccontarsi non è mai facile, ma a volte -come nel mio caso – diventa necessario; mettere nero su bianco ( anche se solo digitalmente ) quelli che sono i miei pensieri e le mie emozioni mi aiuta infatti a stare meglio. Oggi è arrivato di nuovo il momento di raccontarti del mio rapporto complicatissimo con il cibo e con il mio corpo.

Se mi segui da un po’ alcune situazioni le conosci già, perché in passato ne ho parlato anche qui sul blog. Ma ripartirò da capo, a beneficio di chi qui è arrivato da poco.

Il primo grande corto circuito alimentare che mi viene in mente c’è stato verso gli 8/10 anni. Io, che ho sempre amato mangiare, mi sono ritrovata a non volerne più sapere e mia mamma doveva imboccarmi per farmi riuscire a mandar giù qualcosa. Non ricordo come iniziò questa fase, né come finì. Ho solo dei vaghi ricordi di queste scene all’ora dei pasti.

Intorno ai 20 anni ho di nuovo smesso di mangiare. Il perché stavolta lo conosco, e non è uno soltanto. E’ stata una concomitanza di situazioni più o meno gravi che mi hanno beccata in un momento di forte fragilità. Il mio viaggio nel mondo dell’anoressia è iniziato così, togliendo sempre più cose fino a non mangiare più ed arrivare a pesare 48 kg.

Che rapportati al mio metro e 72 cm di altezza sono proprio pochini eh.

Non ho foto del mio periodo peggiore, ma ho comunque qualche foto di quel periodo. Uno scheletrino tutto ossa, denti e capelli. Ricordo che mi capitava di acquistare abbigliamento nel reparto bambini, perché tutte le altre erano decisamente troppo grandi.

Questa fase è durata un bel po’, circa un paio d’anni. Per un periodo abbastanza lungo la situazione è stata abbastanza stabile poi ho iniziato a scivolare nella fase opposta, quella del binge eating. E la bilancia ha iniziato a salire drasticamente.

Nel 2015 mi sono affidata per la prima volta nella vita ad una nutrizionista, la dottoressa Helen, con la quale avevo instaurato un bellissimo rapporto di fiducia. Grazie a lei sono passata dagli 80 kg ai 71 kg in quasi un anno, in un percorso graduale che non mi era pesato minimamente. Alla dieta avevo affiancato l’attività sportiva e, con grande sforzo ed impegno, andavo a correre. Poca roba eh, ma per una che è sempre stata sedentaria era un bel passo avanti. Avevo anche ricominciato ad indossare i pantaloncini e cose un po’ più carine, perché finalmente iniziavo a vedermi bene. Poi nel 2016 ho perso il bimbo che aspettavo e lì sono ricominciati anche i miei problemi con il cibo, in un percorso in salita culminato con la pandemia.

Lo scorso anno, ad Aprile, sono salita sulla bilancia per la prima volta dopo anni e quando ho visto il peso mi sono messa a piangere. Letteralmente.

Era il 20 Aprile 2022 e non avevo MAI pesato così tanto nella mia vita: 89 kg. Lo dico oggi per la prima volta. Fino a pochissimi giorni fa solo poche fidatissime persone conoscevano il peso letto quel giorno sulla bilancia, perchè me ne vergognavo. Come se ingrassare fosse un crimine.

La pandemia e i vari lockdown non mi avevano dato la misura di quanto la situazione fosse sfuggita al mio controllo, perché per quasi due anni ho indossato solamente abbigliamento comodo da casa, quindi cose con elastici e tessuti scivolati. Posso dirlo? E’ stato un trauma.

Però è stato anche un punto di svolta, perché dopo una prima serata di lacrime mi sono poi rimboccata le maniche e mi sono data da fare. Ho tirato fuori i piani nutrizionali che mi aveva preparato la Dottoressa Sara Olivieri ( che su instagram trovi come Iniziolunedì ), a cui mi ero rivolta prima della pandemia. Ho anche riletto il suo libro e soprattutto ho iniziato a camminare, in modo costante. All’inizio le mie anche non erano proprio d’accordo nel voler portare a spasso tutta questa mole, e infatti quella destra si è infiammata e sono dovuta stare ferma per oltre un mese. Questo ha significato un lungo periodo di stop alle camminate, ed una concentrazione maggiore sull’alimentazione, perché dovevo necessariamente scendere di peso per non gravare sulle articolazioni e rischiare una nuova infiammazione.

Tu sai che io faccio meal prep ormai da anni, è l’unico modo che conosco per mangiare bilanciato. Ma nonostante ciò sono comunque lievitata come un panettone sotto Natale. Come è stato possibile? Semplice: troppi snack e fuori pasto e, soprattutto, zero movimento. In primis quindi ho tagliato tutti i fuori pasto e gli snack e ho ricominciato a mangiare frutta e verdura nelle porzioni indicate dalle linee guida.

Quando ho sentito che l’anca non mi dava più problemi mi sono recata in un negozio di articoli sportivi e per acqistare un buon paio di scarpe per andare a camminare. Sono stata da Footworks, a San Giovanni, e dopo avermi fatto un’analisi della camminata mi sono state consigliate le Hoka Bondi 7, che al momento del mio acquisto erano disponibili solo in questo pregevole color zucca.

Messe da parte tutte le ritrosie dovute al colore le ho indossate e sono andata a fare la mia prima camminata. Ecchevvelodicoaffà! Sembrava di avere i piedi poggiati su delle nuvolette. Arancioni, ma pur sempre nuvolette. Dio benedica Elisabetta, la commessa che mi ha seguita e mi ha fatto la consulenza.

Il 20 Aprile è iniziata a mia rivoluzione e ad Agosto pesavo oltre 7 kg in meno, senza troppi sacrifici.

Poi, come sempre mi succede in questi casi, ho iniziato ad autosabotarmi. Prima c’è stata la giustificazione del troppo caldo ( ed oggettivamente si, era caldo ), poi tutti i casini per arrivare ad acquistare Villa Vanessa (di cui ti parlerò però in un post a parte, perché è stata un’avventura inenarrabile!), poi Natale, poi casa nuova, e il cambio di lavoro, il covid…e insomma, al 20 di Marzo di quest’anno pesavo di nuovo 85 kg.

Stavolta sono stata più brava, niente lacrime e sceneggiate, ho ricominciato subito a stare più attenta all’alimentazione. E poi a fare di nuovo Yoga insieme a Sara, perchè per me questo è l’unico metodo che funziona, sapere che c’è qualcuno a controllare che io lo faccia davvero. E visto che con l’ora legale le giornate naturalmente più lunghe diventano ancora più lunghe riprenderò anche a camminare.

Perchè? Perchè quando sono rientrata al lavoro dopo il Covid ho fatto la visita propedeutica al rientro e il medico mi ha chiesto altezze e peso, ed io mi sono vergognata, di nuovo. E questa sensazione non mi piace neanche un po’.

Non punto alla magrezza delle modelle, ma solo a tornare a quel peso che mi fa rientrare nella fascia “in salute”, perchè non voglio nemmeno che le mie anche decidano nuovamente di infiammarsi perchè peso troppo. Solo che non è facile, perchè puntualmente quando inizio a fare progressi cerco una scusa, una qualsiasi, per mollare e ripartire in questo eterno gioco dell’oca che però inizia a sfiancarmi.

Tu ti sei mai trovata in questa situazione? Come riesci a non mollare? Per me è davvero difficile rimanere concentrata, soprattutto quando inizio a vedere risultati. E’ come se a livello psicologico avessi un blocco che mi spinge a ripartire da capo ogni volta.

Comunque, giusto per rimanere aggiornati: è giovedi 4 maggio e stamattina la bilancia segnava 83 kg. Come dico sempre: #unpassoallavolta. Però stavolta ti chiedo di tenermi la mano, perchè da sola a quanto pare non ce la faccio.

Grazie per aver letto tutto questo mega pippone e per esserci sempre,

(2) Commenti

  1. Serena dice:

  2. Elisabeth dice:

    Ciao Vanessa,
    Mi dispiace davvero tanto…
    Anche io nella mia vita ho avuto periodi tanto tosti! Li ho superati grazie alla mia famiglia, al mio fidanzato e alla mia testardaggine!
    Sappi che tu sei più forte di quello che pensi e che ce la farai anche questa volta!
    Io comunque sono lì a tenerti per mano finché hai bisogno…
    Un abbraccio immenso dalla tua affezionata lettrice❤️
    Elisabeth

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